Descrizione

Il Piano di Miglioramento (PdM) è lo strumento di progettazione strategica in cui si esplicita il percorso di miglioramento e di qualità che la scuola intende intraprendere, alla luce di quanto emerso dal RAV e secondo gli orientamenti contenuti nei riferimenti normativi.

Il miglioramento è un percorso di pianificazione e sviluppo di azioni che prende le mosse dalle priorità indicate nel RAV. Tale processo non va considerato in modo statico, ma in termini dinamici in quanto si basa sul coinvolgimento di tutta la comunità scolastica e fa leva sulle modalità organizzative, gestionali e didattiche messe in atto dalla scuola utilizzando tutti gli spazi di autonomia a disposizione” (Nota Miur n. 7904 del 01/09/2015).

La responsabilità della gestione del processo di miglioramento è affidata al dirigente scolastico, che si avvale delle indicazioni di un nucleo interno di valutazione costituito per la fase di autovalutazione (RAV) che, integrato in ragione dei nuovi compiti a cui ottemperare, costituisce il gruppo di lavoro per il PTOF e il PDM indicato nella sezione 4 del Piano di Miglioramento.

Sulla base degli obiettivi strategici e delle scelte pedagogiche, progettuali e organizzative dell’Atto di Indirizzo, tenuto conto del contesto socio-economico e culturale in cui la scuola opera, esaminati i punti di forza e le aree di miglioramento individuate nel RAV, il gruppo di lavoro sul PTOF ha definito i “fattori critici di successo” della scuola (FCS), gli aspetti chiave che, se attuati, permettono il successo delle strategie e il conseguimento dei risultati di maggiore rilevanza; sono state poi individuate le piste di miglioramento, la cui priorità è stata valutata rispetto all’impatto e alla fattibilità, in termini di economicità di risorse sia umane sia finanziarie. In base ai criteri sopra indicati si è stabilito di finalizzare l’attuazione del miglioramento allo sviluppo e all’aggiornamento delle competenze professionali del personale docente ed educativo per la valorizzazione delle risorse umane e il miglioramento della didattica (azione 1), al potenziamento delle competenze di base  degli alunni per il miglioramento dei risultati nelle prove standardizzate (azione 2), al monitoraggio dei risultati a distanza e alla verifica dell’azione orientativa della scuola (azione 3), anche per la definizione di un efficace sistema di orientamento (cfr. Legge 107/2015 art. 1 comma 7), al miglioramento e alla condivisione delle procedure didattiche e valutative relative alla mobilità studentesca (azione 4).  Per ciascuna iniziativa sono stati pianificati gli obiettivi generali, gli indicatori, i risultati attesi, il piano temporale delle attività, le modalità di attuazione, di monitoraggio e di verifica, secondo le fasi del ciclo del miglioramento continuo, a cui la gestione del PdM si ispira (Plan, Do, Check, Act).

Il principio che informa il PdM e anche il concetto-chiave che ricorre in tutte le azioni (obiettivi di processo) che concorrono all’unitarietà dell’impianto progettuale del piano è lo “sviluppo di competenze” finalizzato al miglioramento. Questo principio rende le azioni coerenti, integrate e complementari e si realizza, pur nella specificità delle diverse azioni, attraverso una comune e condivisa metodologia di lavoro per competenze a tutti i livelli:

  • con i docenti, che sono stimolati ad arricchire la propria professionalità attraverso iniziative di formazione finalizzate all’aggiornamento delle competenze didattiche, valutative, metodologiche, psicopedagogiche e, in generale, al miglioramento della qualità del processo di insegnamento-apprendimento (obiettivo di processo 1: Implementare le attività di formazione e di aggiornamento del personale per arricchire le competenze professionali e migliorare la didattica);
  • con gli alunni, che sono coinvolti in attività didattiche finalizzate allo sviluppo e al potenziamento di alcune competenze chiave (obiettivo di processo 2: Potenziare interventi didattici per migliorare le competenze di base e i risultati nelle prove standardizzate).

Gli elementi di forza delle azioni di miglioramento sono la valorizzazione delle buone pratiche e delle competenze professionali già presenti nella scuola dalla primaria alla secondaria di II grado, la sensibilizzazione di tutto il personale alle tematiche pedagogiche e didattiche innovative.

Il PdM viene integrato nella pianificazione complessiva della scuola e inserito nel PTOF, come prescrive la normativa di riferimento (legge 107/2015 art. 1 comma 14).

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